Nel Seicento in Europa si diffonde il trompe-l'œil, un genere pittorico totalmente autonomo basato sulla filosofia dell'inganno percettivo, ottenuto con assoluta abilità tecnica spinta spesso oltre i confini del virtuosismo, riproducendo su superfici piane oggetti reali e tridimensionali.
Su richiesta eseguiamo dipinti su intonaco o su superfici mobili, cercando di ricreare con immediatezza descrittiva oggetti o scorci prospettici.
Nel rappresentare la concretezza attraverso la pittura tridimensionale, la percezione della realtà nei nostri lavori è palpabile non tanto per la riproducibilità delle cose, ma piuttosto per la percezione o l'emozione individuale che gli oggetti rappresentati producono;
Una rappresentazione del reale non può prescindere da una riflessione o da un'emozione che essa produce.